Sénégal: 21/02/2010 - Cos'è che mi fa star bene?

21/02/2010 (mail a persona cara)

"Ciao,
perdono se non ho ancora risposto, ma non ho mai tempo e soprattutto la connessione qui è un biglietto della lotteria, non sai mai quando funziona :)

Come procede qui? non so se hai letto le note che ho scritto qui su facebook, in cui analizzo un po' la società senegalese dal mio punto di vista. Diciamo che io continuo a starci bene, perché ho un enorme spirito di adattamento.

Ma non è facile. Non è facile perché vivo il razzismo sulla mia pelle. Cerco di ignorare a volte gli sguardi di chi mi guarda con disprezzo per il semplice fatto di essere nata dalla parte fortunata del mondo. Ma il più delle volte mi incazzo e rispondo con un "che cazzo guardi? " o "abbassa lo sguardo" ahhahaha

Ho degli amici, ho un quartiere che mi conosce ormai e forse non mi giudica né fortunata, né sfortunata, né piena di soldi, né senza soldi. Mi salutano semplicemente perché sono un essere umano come loro.

A volte finisco per isolarmi un po'. Quando il momento delle riflessioni arriva, non puoi sfuggirlo. Mi spiace che mia madre non abbia la mia stessa curiosità di scoprire mondi diversi. Mi spiace che abbia paura di staccarsi dal proprio nido e scoprire che altrove si può stare altrettanto bene e forse meglio.

Mi spiace che i maschi senegalesi non abbiano la minima capacità di dare veramente sicurezza a una donna. Eppure sul corano c'è scritto di prendersi cura delle proprie donne e di mettere la donna su un piedistallo. Peccato che con tutte le altre contraddizioni di cui è stracolmo questo benedetto scritto, gli uomini sono arrivati a avere il cervello in pappa e a non capire cosa devono fare.

Mi chiedo come diavolo si arrivi a essere così ossessionati dalla preghiera. Lo trovo fanatismo piuttosto che sincera fede. Ogni mattina sui car rapide (bus locale) c'è qualcuno col suo benedetto rosario... si, è un rosario, sto chapelet... e vedi le labbra recitare a voce bassa chissà quante volte il nome di allah solo per garantirsi un posto nel paradiso celeste. Ma sarà celeste? Chi gli da la garanzia che non sia nero, o una specie di Italia governata da ignoranti?

Invece di cercare di fare del proprio meglio per vivere la vita attuale, ci si appoggia alla speranza di viverne una migliore dopo la morte. E non si fa un pippo, ci si sforza il minimo indispensabile nell'attesa di crepare. Mi fa pensare al videogame The sims.

Li sei tu che spingi i tuoi personaggi a lavarsi, a mangiare, a pulire casa, a cercarsi un lavoro. Ma se non schiacci nessun bottone, restano li, senza pensare che devono pisciare, pensare a se stessi, lavarsi e lavorare per vivere.

E così vedi a Dakar persone sedute agli angoli delle strade che aspettano, incha allah (Se piace a Dio), che gli venga dato lo stimolo per muovere anche solo un dito.

Perché nonostante tutto questo io qui sto bene? Cos'è che mi fa star bene? A volte penso sia la mia diversità. Mi dico che qui sto bene perché tutti sono ridotti alle cozze, e io ho avuto il coraggio di prendere in mano la mia vita.
Ma che voglio fare? Voglio finire agli angoli delle strade aspettando il benedetto stimolo? o forse mi sono stimolata abbastanza e sono venuta qui a riposarmi insieme agli altri? ahahah che due palline.

Che poi io non posso riposare, lo dimostra il fatto che prima di sedermi all'angolo delle strade, ho cercato lavoro e ogni mattina mi tiro fuori dal letto molto presto, contro ogni mia volontà.

E' bella l'immagine che hai di Dakar nel momento in cui arrivi. Tutti sembrano sorridere, tutti sono senza stress, tutti amici, tutti gentili.
E poi scopri che è vero, non sono stressati perché non lavorano e non fanno un cazzo, dormono da mattina a sera, bevono té e vanno a mangiare a scrocco da chiunque... che bell'analisi he? ahahhaha

Ad ogni modo, io sto bene in questo fancazzismo generale. Vengo rispettata perché non mi son lasciata trascinare nel tunnel dei nullafacenti. A lavoro credo mi adorino. Ma qui il limite che separa la sincerità dalla falsità delle persone, non si vede neanche. Possono fingere qualsiasi tipo di sentimento umano.

I senegalesi sono dei grandi attori. Sanno sorridere quando sono nella merda, e far finta di soffrire come pazzi per farti pena ma voltato l'angolo se la spassano e ridono e si divertono dimenticando la recita dei poveretti.

Generalizzo, ma fortunatamente ci sono anche persone vere. E è a quelle che mi attacco con tutte le mie forze.

Insomma, questo Senegal non è molto diverso dall'Italia. Il governo è corrotto, la polizia è corrotta, persino i presidi delle scuole sono corrotti.

Ieri sono tornata ora a casa e mi sono preparata un'insalata di mais con sardine (che rimpiazzano abbastanza bene il tonno star). Non mi piace il tonno PINTON :)
Tempo fa ho comprato l'olio extravergine d'oliva. E' carissimo, ma è qualcosa a cui non posso rinunciare. Non posso condire le insalate con l'olio d'arachidi per friggere o l'olio di soia... zeraglia, wiwa l'olio extravergine :) Farò dei sacrifici solo per l'olio d'oliva. Se ci fosse il parmigiano o il grana, farei sacrifici anche per quello!
Non vedo l'ora che sia venerdi e che mi diano lo stipendio. Sono quasi alla canna del gas. In teoria potrei prelevare dal conto i soldi che mi sono inviata dall'Italia, ma mi sono ripromessa di usarli solo in caso di estrema emergenza. E dato che una settimana qui in Senegal passa alla svelta, domani è venerdi e il problema sarà risolto :)))

Ti racconto di Lass. E' il "pazzo" degli hlm4, il mio quartiere. E' considerato tale da tutti, ma a me sembra così sul pezzo. Certo, se lo incontri, ha un aspetto completamente rovinato... è senza denti, quasi storpio. Vuoi sapere perché?
Quando era giovane, era davanti alla tv. I suoi fratelli maggiori gli dicono che vogliono guardare la tv anche loro. Lui dice di aspettare che finisca il programma che sta guardando. E sai che succede?
Lo pestano a sangue.
Lass si risveglia in ospedale in stato confusionale, SENZA DENTI, con le braccia e le gambe rotte, col viso completamete tumefatto.

Già, amore fraterno. E' interessante non trovi? Nemmeno in famiglia c'è quello che io chiamo amore. Gli hanno estratto i denti uno a uno... con le pinze. Il racconto mi ha scioccata. Nessuno ha sporto denuncia. La madre di Lass ha detto che succede, "sono ragazzi"... e ora i suoi fratelli continuano a vivere con la coscienza pulita in mezzo a tutta la comunità degli hlm che li tratta da compari, da "amici", come se fossero delle persone che meritano comunque di restare in mezzo agli altri. E io faccio così fatica a integrarmi. Vengono accettate certe cose, e non viene accettato che una toubab (bianca) venga a stabilirsi in mezzo a loro, perché che ci viene a fare con la sua valigia piena di migliaia di euro? che se ne stesse a casa sua... insomma, è tutto un non-sense.

Eppure nonostante lo chock ricevuto, Lass ha mantenuto secondo me una lucidità. Certo, la vedo solo io, ma io ci vedo benissimo. Sono gli altri che sono orbi.

Che palle, non ho voglia di andare a lavoro domani. Dakar è un condominio in qualsiasi ambito. Tutti amano la chiacchiera e il pettegolezzo. E' quasi una fame assurda di vite altrui dato che le loro hanno vergogna a raccontarle o hanno il terrore del giudizio degli altri.

"nanga def? mangui fi" Mentre io rispondo che si, sto bene ora, ma la settimana è stata dura e compagnia bella .... offro spunti di discussione, forse per questo che in qualche modo mi "amano".

Dakar mi tortura parecchio. Tanta gente è maleducata, invadente, invidiosa, falsa. Eppure per qualche strano motivo sto meglio qui che in Italia. Paradossalmente mi sento libera. Qui in Senegal nessuno è libero. Sono tutti schiavi di una cultura dettata da marabutti, dal corano, dal genio di quartiere. Nessuno osa fare qui quello che tanti invece fanno in Europa fottendosene altamente di piegarsi a 90 per 5 volte al giorno per pregare e evitare il castigo di Dio.

Qui si, tutto è finto. Alcuni non si rendono conto di fingere di credere in Dio perché gli altri sembrano crederci più di te. E allora devi dimostrare che anche tu sei credente e praticante, così fai parte della cumpa. Ho visto una scena che mi ha quasi fatta ammazzare dal ridere.
A., il mio amico di Bergamo, è anche amico di Salif, il mio fidanzato. L'altra sera ci siamo visti da Salif e arrivata l'ora della preghiera hanno pregato insieme. Ti giuro, sembrava una gara a chi si piegava più veloce. Sembrava fosse una sfida della preghiera. Ecco perché pregano, per tenersi in forma. E' meglio dello sport!!

Li guardavo e mi dicevo: "forse che Dio li sta guardando e sghignazza sotto i baffi?" Ma Dio avrà i baffi mi dico? Insomma, io posso pensare quel che mi pare di Dio. Qui se fai una battuta sul supremo, rischi il linciaggio.

Il senso dell'umorismo non esiste.

Ad ogni modo, io devo riprendermi un po'. Il morale è sceso, forse a causa della malattia, che mi ha dato modo di riflettere, o forse mi sono ammalata a furia di riflettere. Mi si rimprovera che do troppa confidenza alla gente, e poi mi si dice che IO non voglio integrarmi. Mi si rimprovera che non parlo wolof nonostante sia qui da 4 mesi. Forse dipende dal fatto che NESSUNO è disposto a aiutarmi in questo? Io non sono nata imparata. Qui pensano che tu debba imparare il wolof per osmosi. Ok, io lo imparerò, ma togliendo di mezzo, chi disturba la mia quiete, vuoi per ipocrisia, vuoi per falsità negli atteggiamenti, vuoi per critiche immeritate. Mi si rimprovera che sono toubab. Roba da non credere. "Tu sei toubab e non puoi capire". Belli miei, io posso capire perché sono stata educata a pensare con la mia testa, non con un libro scritto in versetti in cui si parla di inganni e di sofferenze gratuite da infliggere alle donne e agli esseri umani.

Mi si rimprovera che sono troppo gentile con Aminta (una ragazzina a cui sto insegnando a studiare, perché non ha proprio un metodo). Cazzo, l'altro giorno a casa sua non le hanno fatto fare la doccia calda per evitare di sprecare il gas, e allora io le ho fatto fare la doccia da me. Non le ho mica dato 10.000 CFA. Le ho solo fatto fare la doccia.

Mi si rimprovera che mi isolo. IO mi isolo. Peccato che poi come ho già detto mi si dica che do troppa confidenza a tutti. Allora belli miei mettetevi d'accordo, fate una lista e che sia piena di elementi plausibili e coerenti. Qui è il regno del pettegolezzo.

Eppure si, mi sento libera, perché io col pippo che mi faccio incastrare nel meccanismo del "fai finta che il tuo vicino sia un amico ma non parlargli troppo perché potrebbe tradirti". No, io col mio vicino ci parlo, e se mi tradisce non ci parlo più. Inutile nascondermi dietro finti sorrisi, finti "nanga def? gej na la gis.. name nale". Io dico a qualcuno che mi manca solo se mi manca davvero. Qui ogni saluto è solo una formula da recitare a memoria come le preghiere. Ma poi in realtà nessuno sa veramente niente dell'altro perché alla domanda "è tanto che non ti vedo" ti rispondono "sono qui"... e non sai un cazzo del perché non hai più visto quella persona...

Io se uno mi dice è tanto che non ti vedo, gli dico che sto lavorando tanto, che ho l'influenza, che ho cambiato strada da un po' e che è per questo che non ci siamo visti... insomma, cazzo, un po' di condimento ai discorsi. Qui vivono di formule e di convenevoli.

Eppure nonostante tutte queste critiche, io qui sto bene. E mi sento libera. E' paradossale, ma è così.

Ho deciso che d'ora in poi mi dedico a chi mi pare e quando mi pare. Questo lo dico perché stavo rischiando di farmi ingabbiare nel meccanismo "non dare confidenza a tutti". Dare confidenza e dare fiducia sono due cose ben differenti. La fiducia la riservo a pochi, ovviamente.

Qui pensano tutti che sono nata oggi. Ogni cosa pensano di dovermela insegnare. "Lo sai che qui dopo i pasti beviamo l'acqua?".. "NOOO davvero? In Italia l'acqua non esiste!"

Insomma, questi primi mesi di tentativi di integrazione sono stati un po' duri. Ma trovo tutto molto normale. Io devo accettare loro, e loro devono accettare me. Se nel giro di un anno questo non avverrà, potrò sempre tornare. Mi son detta che se dovessi tornare in Italia, credo proprio che tornerei in Sardegna definitivamente. Alla fine il Senegal somiglia molto alla Sardegna. La gente è fiera della propria terra e delle proprie origini, è attaccata alla propria cultura, è testarda e piena di sogni per realizzare i quali fanno il minimo sforzo, in modo da potersi lamentare che piove governo ladro :)))

[...]

Roby"

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